Fase due Emergenza: Il SINAFI chiede di mantenere le stesse misure di contenimento in atto e test seriologici

Sindacato Nazionale Finanzieri Segreteria Nazionale Via Tagliamento n. 9 – 00198 Roma (RM) C.F.: 96411220583 Cell. 3292605371 segreterianazionale@sinafi.org segreterianazionale@pec.sinafi.org Al Comando Generale della Guardia di Finanza VI Reparto – Affari Giuridici e Legislativi Ufficio Relazioni con Organismi di Rappresentanza e Associazioni Sindacali Sezione Relazioni Sindacali = Roma = Tramite PEC Oggetto: Misure di contenimento della

Sindacato Nazionale Finanzieri

Segreteria Nazionale

Via Tagliamento n. 9 – 00198 Roma (RM)

C.F.: 96411220583

Cell. 3292605371

segreterianazionale@sinafi.org

segreterianazionale@pec.sinafi.org

Al Comando Generale della Guardia di Finanza

VI Reparto – Affari Giuridici e Legislativi

Ufficio Relazioni con Organismi di Rappresentanza

e Associazioni Sindacali

Sezione Relazioni Sindacali = Roma =

Tramite PEC

Oggetto: Misure di contenimento della trasmissione del virus ed assenze dal servizio del personale del Corpo – Fase 2 emergenza Coronavirus.

La scrivente Organizzazione Sindacale, nel dare atto del grande impegno profuso, seppur tra tante difficoltà, dall’Amministrazione Centrale a tutela della salute dei personale del Corpo, intende sensibilizzare gli Organi di Vertice decidenti, in ordine al mantenimento e, se del caso, al rafforzamento delle misure atte a fronteggiare l’emergenza epidemiologica, nell’imminenza della c.d. “fase 2” che, verosimilmente, prenderà l’avvio da lunedì 4 maggio p.v.

In considerazione delle caratteristiche del rischio biologico da Sars CoV-2 e degli enormi sacrifici richiesti alla popolazione – i cui comportamenti sono oggi più che mai “interconnessi” (trattandosi di pandemia), a prescindere dalle singole posizioni sociali o professionali – che, addirittura, hanno compresso talune libertà fondamentali, si è dell’avviso di proseguire e, per alcuni versi, ottimizzare e calibrare le misure adottate, fra le quali, spiccano:

  1. Il distanziamento sociale (minimo attualmente raccomandato 1 metro);
  2. Il mantenimento del “lavoro a distanza”;
  3. La dispensa dal servizio;
  4. Le deroghe alle disposizioni sull’orario di lavoro, favorendo l’alternanza (turnazione del personale) ipotizzando anche orari d’ingresso e di uscita scaglionati al fine di evitare un eccessivo concentramento nelle aree comuni;
  5. Contingentare e regolamentare l’accesso e la permanenza negli spazi comuni, nelle mense, nei bar interni, nelle aree chiuse di attesa, prevedendo, anche l’installazione di sistemi di ventilazione/aerazione forzata;
  6. Assicurare la pulizia quotidiana e la sanificazione periodica di uffici, automezzi, mezzi e postazioni di lavoro;
  7. L’adozione di sufficienti, adeguati e idonei Dispositivi di Protezione Individuale e Collettivi (Mascherine e guanti monouso);
  8. La chiusura per almeno 24 ore e comunque fino all’avvenuta sanificazione, di eventuali uffici o strutture, qualora dovessero verificarsi singoli casi di contagio.
  9. L’isolamento fiduciario di tutti coloro che sono venuti a stretto contatto con persone contagiate, in base a quanto dichiarato dall’interessato con apposita scheda anamnestica.

Si ritiene, specificamente, che, i primi tre obiettivi possano essere ricompresi nel più ampio paradigma, peraltro declinato da altre Amministrazioni intercompartimentali, di continuare a mantenere un’accentuata riduzione del personale “in presenza”, per singola unità organizzativa, con obbligo di partecipazione di una sola persona, per stanze di dimensioni limitate, ovviamente allorché non fosse possibile il raccomandato distanziamento interpersonale (almeno un metro di distanza e ventilazione degli ambienti).

Quanto ai DD.P.I., occorre mantenere alta l’attenzione e ogni sforzo volto ad acquisirne in numero e tipologia “più che sufficiente” (utili a schermare le principali “vie di accesso” al virus: bocca, naso e occhi), in maniera tale da garantirne la somministrazione/sostituzione continua, precisando e illustrando nel dettaglio le modalità di utilizzo ad personam e lasciando il personale, salvo specifiche e diverse disposizioni dell’Autorità di Governo, libero di indossarli, in applicazione delle più sentite regole cautelari, anche in ipotesi nelle quali fosse possibile un adeguato distanziamento sociale.

Con le stesse finalità, si vuole ulteriormente sensibilizzare i vertici dell’Amministrazione affinché il Servizio psicologico del Corpo ed i professionisti che con esso collaborano, anche in sede locale, adotti tutte le più opportune misure, volte a prevenire e fronteggiare l’insorgenza di connessi disturbi di carattere psico-sociale (post traumatici, depressione, ansia, etc.), adoperandosi di conseguenza, anche in modalità “a distanza” o “collettive” (es. videoconferenze), in una sinergia d’azione di contenimento e supporto dei due rischi maggiormente compresenti: quello biologico e quello da stress, post traumatico e/o lavoro correlato.

In questa seconda fase, peraltro, si rende necessaria l’implementazione e la messa a regime su tutto il territorio nazionale, di test sierologici nei confronti del personale del Corpo, per la ricerca e la valutazione epidemiologica della circolazione virale, anche al fine di accertare l’eventuale immunità al contagio.

Da ultimo, e più in generale, si caldeggiano tutte le iniziative atte ad aggiornare, informare, formare e addestrare tutto il personale in merito agli specifici rischi per la propria e altrui salute al fine di accrescere la diffusione di una cultura partecipata della sicurezza in questo momento emergenziale.

Distinti saluti

Roma, 23 aprile 2020                     

                                                                                               Il Segretario Generale

                                     Eliseo Taverna

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