Il SINAFI scrive al Comando Generale: Vietare ai Finanzieri di poter consumare pasti e bevande presso un Lido del Corpo è una misura afflittiva ed ingiustificata.

Il SINAFI scrive al Comando Generale: Vietare ai Finanzieri di poter consumare pasti e bevande presso un Lido del Corpo è una misura afflittiva ed ingiustificata.

Sindacato Nazionale Finanzieri Segreteria Nazionale Via Tagliamento n. 9 – 00198 Roma (RM) C.F.: 96411220583 Cell. 3292605371 segreterianazionale@sinafi.org segreterianazionale@pec.sinafi.org Al Comando Generale della Guardia di Finanza VI Reparto – Affari Giuridici e Legislativi Ufficio Relazioni con Organismi di Rappresentanza e Associazioni Sindacali Sezione Relazioni Sindacali     = Roma = Al Comando Regionale Sardegna della Guardia di Finanza

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Via Tagliamento n. 9 – 00198 Roma (RM)

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Oggetto:  Utilizzo dello Stabilimento balneare “Lido del Finanziere” – Lungomare Poetto – Quartu Sant’Elena (CA).

Tramite PEC

Questa Organizzazione Sindacale ha ricevuto ripetute segnalazioni evidenzianti alcune problematiche relative all’accesso ed all’utilizzo da parte del personale del Corpo dello Stabilimento balneare “Lido del Finanziere” – Lungomare Poetto – Quartu Sant’Elena (CA).

In particolare, è stato segnalato che agli avventori non è consentito introdurre all’interno dello stesso stabilimento cibi e bevande, né contenitori della specie. In buona sostanza, il personale accedente al lido sarebbe oggettivamente costretto, per soddisfare le proprie esigenze alimentari, a consumare esclusivamente cibi e bevande in vendita presso il servizio bar della struttura o, in estrema ed incondivisibile ipotesi, ad allontanarsi dal lido per consumarli all’esterno.

Peraltro, tale misura, quand’anche dovesse essere stata emanata per ragioni di contenimento epidemiologico, non appare in linea con altre iniziative adottate presso la medesima struttura, quali la predisposizione di un’apposita area fitness, con la possibilità di utilizzare attrezzi ginnici ivi presenti e di frequentare anche dei corsi.

In merito, questa Organizzazione sindacale, nel premettere che tale limitazione su cibi e bevande non trova analoga applicazione presso gli altri stabilimenti balneari in uso o gestiti dal Corpo, ritiene che la misura risulti sperequativa, particolarmente sproporzionata, afflittiva per l’economia familiare degli avventori, nonché onerosa per chi sceglie di usufruire di strutture di protezione sociale che, per loro natura, devono tendere all’incremento del benessere del personale, costituendo uno snodo essenziale nel generale contesto delle iniziative perseguite dal Corpo, oggetto peraltro di corposa implementazione nel corso dell’ultimo triennio (cfr. circolare n. 230185/2017 del 26 luglio 2017).

Si chiede, pertanto, di rettificare con urgenza la citata disposizione, non apparendo la stessa necessaria e supportata da motivazioni logiche e giuridiche, ed eventualmente sostituita con l’obbligo di consumare i cibi e le bevande presso le zone d’ombra e/o gli ombrelloni, così come avviene presso gli altri stabilimenti balneari.

Misura, questa, che invece potrebbe risultare senz’altro gradita dagli avventori e più in linea con gli eventuali obiettivi di contenimento epidemiologico, in quanto idonea a contenere il numero delle presenze presso il servizio bar e pizzeria.

Distinti saluti.

Roma 22 luglio 2020 

                                           Il Segretario Generale – Eliseo Taverna

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