Il SINAFI interviene a tutela dei finanzieri che svolgono attività per le Procure della Repubblica

Il SINAFI interviene a tutela dei finanzieri che svolgono attività per le Procure della Repubblica

SINDACATO NAZIONALE FINANZIERI Segreteria Nazionale  Via Tagliamento nr. 9 – 00198 – Roma  C.F. 96411220583 Mail: segreterianazionale@sinafi.org  PEC: segreterianazionale@pec.sinafi.org Cell. 3292605371 Al Comando Generale della Guardia di Finanza VI Reparto – Affari Giuridici e Legislativi Ufficio Relazioni con Organismi di Rappresentanza e Associazioni Sindacali Sezione Relazioni Sindacali Roma rm0010218p@pec.gdf.it e, per conoscenza: Al Reparto Tecnico,

SINDACATO NAZIONALE FINANZIERI

Segreteria Nazionale

 Via Tagliamento nr. 9 – 00198 – Roma

 C.F. 96411220583

Mail: segreterianazionale@sinafi.org

 PEC: segreterianazionale@pec.sinafi.org

Cell. 3292605371

Al Comando Generale della Guardia di Finanza

VI Reparto – Affari Giuridici e Legislativi

Ufficio Relazioni con Organismi di Rappresentanza e Associazioni Sindacali

Sezione Relazioni Sindacali

Roma

rm0010218p@pec.gdf.it

e, per conoscenza:

Al Reparto Tecnico, Logistico, Amministrativo Emilia Romagna

Bologna

bo0520000p@pec.gdf.it

Comando Provinciale Guardia di Finanza

Parma
pr0500000p@pec.gdf.it

Oggetto:  Attività di indagine fuori sede su incarico delle Procure della Repubblica. Applicazione “armonica” della normativa tributaria (esenzione da tassazione dell’indennità forfettaria).

Preg.mi,

prendiamo spunto da alcune gravi segnalazioni giunte dal territorio emiliano per dare impulso a un’azione di verifica e coordinamento, a livello nazionale, in ordine alla corretta applicazione della normativa applicabile alle fattispecie in epigrafe.

Corre l’obbligo di evidenziare, preliminarmente, l’opera meritoria posta in essere dal competente Re.T.L.A. Emilia Romagna, a tutela del personale interessato, volta a scongiurare il protrarsi dell’anomala situazione che andiamo, di seguito, sinteticamente a descrivere, nella consapevolezza che la stessa possa essere stata originata da problematiche tecniche e di coordinamento comunicativo tra diversi sistemi informatici utilizzati da differenti PP.AA.

Nello specifico, apprendiamo che alcuni appartenenti al Corpo siano stati incaricati dalla Procura della Repubblica di Parma a svolgere attività d’indagine fuori sede. 

Per l’esecuzione di tali attività, in diverse occasioni, il personale interessato ha richiesto alla Procura della Repubblica di Parma la corresponsione dell’indennità forfettaria, in luogo del trattamento ordinario previsto dal contratto di lavoro.

Da quanto riferitoci, sembra che la Procura della Repubblica ha autorizzato la liquidazione di tali compensi ma all’atto della stessa, il personale interessato si è visto applicare la ritenuta fiscale (20 %) e previdenziale (12%) sull’indennità forfettaria riconosciuta. 

A fronte delle ritenute operate, la Procura della Repubblica di Parma ha poi emesso la relativa certificazione Unica annuale. 

Come affermato dall’Agenzia delle Entrate – Direzione Centrale Normativa del 15 luglio 2013 prot. 2013/86275 – emessa a seguito di interpello avanzato dal Comando Generale della Guardia di Finanza con nota 223506/13 del 26 luglio 2013 – le indennità forfettarie non sono soggette ad alcuna ritenuta. 

La situazione sopra descritta è stata più volte rappresentata sia alla Procura della Repubblica di Parma sia all’Agenzia delle Entrate. 

Parrebbe che la Procura della Repubblica di Parma abbia spiegato che “l’applicazione dell’aliquota IRPEF sull’indennità di forfettaria viene effettuata di default dal software (gestito a livello nazionale) che elabora i rimborsi per le spese di missione e che non è nelle loro possibilità alterare le modalità di calcolo effettuate dal software”.

La problematica è divenuta recentemente oggetto di interpello al Ministero della Giustizia formulato dalla Procura della Repubblica di Parma.

L’Agenzia delle Entrate, invece, pur ribadendo la vigenza delle disposizioni di cui alla del 15 luglio 2013 prot. 2013/86275, ha affermato che l’eventuale esclusione dei redditi comunicati dalla Procura della Repubblica tramite Certificazione Unica dalla dichiarazione dei redditi del singolo militare creerebbe una anomalia riscontrata “in automatico” dai sistemi di controllo delle dichiarazioni da parte della stessa Agenzia, con conseguente avvio di un accertamento fiscale.

A tale situazione si aggiunge, inoltre, che gli interessati per sostenere le spese derivanti dall’esecuzione della missione richiede sovente l’anticipo missione al Re.T.L.A. Emilia Romagna che procede ad anticipare la somma preventivata per il 90% delle spese previste.

Ne discende che all’atto della liquidazione delle spese da parte della Procura della Repubblica il personale, dopo aver subito le ritenute IRPEF, si vede liquidare una somma persino inferiore all’anticipo missione ricevuto e si trova anche costretto a rimborsare delle somme al Re.T.L.A. ricevute in eccedenza rispetto a quanto liquidato dall’A.G.

Siamo assolutamente certi dell’interessamento immediato di Codesto Organo di Vertici del Corpo per una pronta risoluzione della criticità ancora in essere, soprattutto,risultando inammissibile uno “scollamento” dalla realtà – giuridica, tributaria, sociale – causato, verosimilmente, da un software non in linea con gli istituti e la legislazione vigente.

Auspichiamo un intervento rapido degli Enti e organi preposti, affinché questa anomalia strutturale, supponiamo di facile soluzione (per gli addetti ai lavori), venga bonificata con estrema urgenza, trattandosi di madornali e grossolane incongruenze che incidono direttamente sulla vita dei lavoratori (art. 36 Cost.) e dei familiari.

Gradiscano distinti saluti.

Roma 22 gennaio 2021                     

    Il Segretario Generale – Eliseo Taverna                                                                                               

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