Problematiche connesse alla procedura vaccinale Sars Cov 2.

Problematiche connesse alla procedura vaccinale Sars Cov 2.

Al Comando Generale della Guardia di Finanza VI Reparto – Affari Giuridici e Legislativi Ufficio Relazioni con Organismi di Rappresentanza e Associazioni Sindacali Sezione Relazioni Sindacali = Roma = Tramite PEC La scrivente Organizzazione Sindacale è stata attivata da numerosi iscritti in servizio in diverse aree territoriali lamentando modalità di attuazione e gestione delle procedure

Al Comando Generale della Guardia di Finanza

VI Reparto – Affari Giuridici e Legislativi

Ufficio Relazioni con Organismi di Rappresentanza e Associazioni Sindacali

Sezione Relazioni Sindacali

= Roma =

Tramite PEC

La scrivente Organizzazione Sindacale è stata attivata da numerosi iscritti in servizio in diverse aree territoriali lamentando modalità di attuazione e gestione delle procedure amministrative connesse con le vaccinazioni, con riguardo al livello di riservatezza attuato per i dati personali e sanitari, che se non gestita adeguatamente rischia inevitabilmente di travalicare la normativa di settore.

Con queste premesse, è fondamentale che la modalità di trattamento e comunicazione dei dati alle strutture sanitarie interne e, contestualmente ai singoli interessati, mediante elenchi cumulativi del personale che intenda sottoporsi a vaccinazione avvenga o individualmente o mediante procedure anonimizzate con sigle o codici alfanumerici corrispondenti al singolo dipendente.

Qualora le procedure adottate non siano rispettose dei criteri di sicurezza, infatti, le stesse rischiano di arrecare detrimento alla riservatezza dei dati inerenti i singoli aderenti che, come è noto, sono protetti dalla normativa sulla Privacy GDPR 679/16.

Risulterebbero gravi, inoltre, eventuali sondaggi obbligatori, non anonimi e ai soli fini statistici, volti invece a rilevare, con dovizie di particolari, se il personale si sia sottoposto a vaccinazione o meno, peraltro con procedure non individuali e riservate e con obbligo di specificare le motivazioni della mancata vaccinazione, così come lo sarebbero eventuali affermazioni da parte di dirigenti che lascerebbero intendere, seppur velatamente, conseguenze sull’impiego o censimenti di sorta, per coloro che dovessero non sottoporsi a vaccinazione.

Siamo consapevoli che esista un dibattito molto cogente su quest’ultima questione nella società civile, ma anche in ambito politico, circa l’opportunità/necessità che il vaccino anti-Covid debba essere considerato obbligatorio, quantomeno per gli operatori sanitari e per coloro che svolgano servizi essenziali di pubblica utilità, ma questa eventualità potrà essere affrontata e dibattuta, ognuno con le proprie visioni, nelle sedi competenti e solo qualora se ne presenterà l’opportunità, senza che lo stesso, pertanto, possa influenzare prematuramente comportamenti del datore di lavoro o scelte del dipendente.

Seppur consci, infine, dell’esigenza prioritaria di non burocratizzare estremamente le procedure di vaccinazione che, così come fortemente affermato da tutta la comunità scientifica internazionale risultano l’unico metodo valido per contrastare e superare la pandemia, non potranno essere affatto tollerate eventuali azioni che dovessero risultare non rispettose del criterio della volontarietà vaccinale e della corretta gestione, da parte dei Comandi interessati, dei dati sanitari ad essa connessi.

Nella certezza che le procedure vaccinali che verranno adottate saranno senz’altro rispettose della piena volontà dei singoli appartenenti al Corpo e della normativa di settore in materia di protezione dei dati e che eventuali discrasie verranno superate tempestivamente, si coglie l’occasione per porgere cordiali saluti.

Roma 23 marzo 2021

Il Segretario Generale – Eliseo Taverna 

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