Piano degli Impieghi per bandi. Troppe preclusioni verso il personale che ambisce a cambiare sede di servizio

Piano degli Impieghi per bandi. Troppe preclusioni verso il personale che ambisce a cambiare sede di servizio

SINDACATO NAZIONALE FINANZIERI Segreteria Nazionale  Via Tagliamento nr. 9 – 00198 – Roma  C.F. 96411220583 Mail: segreterianazionale@sinafi.org  PEC: segreterianazionale@pec.sinafi.org Cell. 3292605371 Al Comando Generale della Guardia di Finanza VI Reparto – Affari Giuridici e Legislativi Ufficio Relazioni con Organismi di Rappresentanza e Associazioni Sindacali Sezione Relazioni Sindacali Roma RM0010218p@pec.gdf.it OGGETTO:  Piano nazionale degli impieghi “per

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Al Comando Generale della Guardia di Finanza

VI Reparto – Affari Giuridici e Legislativi

Ufficio Relazioni con Organismi di Rappresentanza e Associazioni Sindacali

Sezione Relazioni Sindacali

Roma

RM0010218p@pec.gdf.it

OGGETTO:  Piano nazionale degli impieghi “per bandi”.

In prossimità della pubblicazione del piano nazionale degli impieghi per bandi per l’anno 2021, questa Organizzazione sindacale ritiene opportuno sollecitare alcune riflessioni su previsioni contenute nell’analoga disposizione per l’anno 2020.

In particolare, ci si riferisce all’ambito di applicazione della pianificazione degli impieghi, nella parte in cui specifica le sedi per cui non è possibile avanzare domanda di trasferimento.

Circoscrivendo l’analisi ai punti di maggiore criticità rappresentati dagli iscritti, nell’ultimo piano degli impieghi non è ammessa la possibilità di richiedere il trasferimento:

  1. con riferimento al personale in forza ai reparti di esecuzione del servizio alla sede di Roma, per un Comando di Corpo insistente nell’area capitolina non avente carattere “operativo”.

La limitazione appare sperequativa sotto diversi aspetti:

  1. riguarda esclusivamente il personale in servizio presso la città di Roma;
  2. preclude la possibilità a personale impiegato in attività operativa di aspirare legittimamente a svolgere attività di staff;
  3. preclude, nei fatti, la possibilità per il personale impiegato presso reparti di esecuzione del servizio di essere trasferito presso comandi con sede ad Ostia, impedendo, in una città di grandi dimensioni come Roma, di poter prestare servizio vicino alla propria residenza.

I reparti di esecuzione del servizio della Guardia di Finanza vengono individuati dal DPR 29 gennaio 1999 n. 34 nei nuclei di polizia tributaria, nuclei speciali, gruppi, reparti operativi minori, stazioni navali, reparti navali minori e sezioni aeree.

Ebbene, al personale in forza a questi reparti (a cui si aggiunge il Servizio Centrale Investigazione Criminalità Organizzata) non viene data la possibilità di produrre istanza di trasferimento verso un reparto di “funzionamento”.

Il paradosso è che la possibilità è negata anche a coloro che, sebbene in forza a un reparto di esecuzione del servizio, sono incardinati in articolazioni di staff.

Di contro – la precisazione è doverosa – al personale di staff degli organi di esecuzione del servizio non viene applicato il coefficiente di calcolo del FESI previsto per gli “operativi”, rendendo quanto meno incoerenti le due previsioni;

  • a un Nucleo di polizia economico-finanziaria/reparto da personale che presti servizio nella medesima provincia e viceversa;
  • a una provincia/reparto ubicata/o alla stessa sede da personale in forza alle sedi di Milano, Palermo e Reggio Calabria del Comando Tutela Economia e Finanza.

Le previsioni di cui ai punti 2 e 3 appaiono anch’esse troppo limitative nei confronti di aspettative di carattere privato e professionale del personale, poiché determinano la totale inamovibilità, nel primo caso all’interno della medesima provincia, quindi negando anche la possibilità di essere impiegato in una sede di servizio più vicina alla propria residenza e nel secondo caso impedendo a personale in forzaalle sedi di Milano, Palermo e Reggio Calabria del Comando Tutela Economia e Finanza di essere trasferiti ad altro reparto nella stessa sede.

Per quanto sopra esposto, questa Organizzazione sindacale chiede che, nel contemperare le esigenze di servizio e organizzative del Corpo con quelle degli appartenenti, vengano tenute in maggiore considerazione le legittime aspirazioni dei singoli a poter cambiare reparto anche in un ambito territoriale più ristretto e a soddisfare necessità di carattere personale e familiare che possono trovare ristoro anche in uno spostamento di sede all’interno della stessa provincia o all’interno di una città quale la Capitale.

Roma, 20 aprile 2021

                                                   Il Segretario Generale – Eliseo Taverna

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